Secondo le ultime stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità pubblicate il 7 aprile 2017, più di 300 milioni di persone convivono con la depressione, un aumento di oltre il 18% dal 2005 al 2015. Questo rende la condizione la principale causa di disabilità in tutto il mondo.
Quando il disturbo è un segno di depressione lieve o moderata, è facile trovare piante naturopatiche che agiscono come antidepressivi.
Erba di San Giovanni
La prima pianta nella top 5 è sicuramente l’erba di San Giovanni: Hypericum perforatum. La sua storia risale a più di 2000 anni fa e i suoi effetti biologici sulla depressione non hanno più bisogno di essere provati. Più di cinquanta molecole sono contenute nell’estratto delle sommità fiorite di questa pianta. I suoi potenti principi attivi agiscono sui tre principali messaggeri chimici (neurotrasmettitori) coinvolti nella depressione: Dopamina (l’avviatore), Noradrenalina (l’acceleratore), e Serotonina (il freno, modulatore). Così l’erba di San Giovanni agisce in modo non specifico su tutti i disturbi dell’umore legati a questi tre neuromediatori. Sarà la pianta di riferimento alla quale il terapeuta potrà associare altre piante con azioni più specifiche (piante ansiolitiche o adattogene).
L’erba di San Giovanni non è raccomandata per le donne incinte o che allattano e gli estratti della pianta dovrebbero essere presi a distanza da altri medicinali.
Griffonia
La seconda pianta è la Griffonia: Griffonia simplicifolia. La pianta è ampiamente distribuita nell’Africa tropicale e gli africani hanno usato i suoi semi nella medicina tradizionale per molti anni. Questo seme contiene un aminoacido dal nome barbaro: 5-htp. Nell’intestino questo acido si trasforma in serotonina: il seme di griffonia agisce come antidepressivo nei neuroni del sistema nervoso centrale. La sua azione e la sua efficacia dipendono molto dalle condizioni intestinali del paziente: il terapeuta può combinare un ciclo di probiotici per ottimizzare il trattamento.
L’assunzione di griffonia non è raccomandata per le donne incinte o che allattano.
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Rodhiole
La terza pianta è il Rodhiole: Rhodiola rosea L. Pianta adattogena per eccellenza, la sua azione particolare non si trova nella medicina allopatica tradizionale. Aiutare il corpo ad adattarsi” è la caratteristica di questa pianta, che agisce rapidamente per affrontare lo stress. Poi la sua azione si stabilizza gradualmente e svolgerà anche il ruolo di antidepressivo. È la radice che contiene i principi attivi che agiscono contemporaneamente sulla depressione (azione sulla serotonina), sul miglioramento delle capacità intellettuali e sulla protezione dei neuroni.
Rodhiole non è raccomandato per le donne incinte o che allattano e per le persone che soffrono di disturbi psichiatrici (schizofrenia).
Passiflora
La quarta pianta è la passiflora: Passiflora incarnata L. Questa pianta rampicante era usata dagli Aztechi per le sue proprietà sedative e ansiolitiche. Si usano estratti della parte aerea della passiflora, che contengono numerosi principi attivi con proprietà calmanti e sedative. Agendo direttamente sul centro cerebrale dell’orologio biologico, è LA pianta anti-stress che promuove un sonno riposante. Un alleato scelto per combattere l’insonnia nei periodi di depressione!
Tribulus
La quinta pianta è il Tribulus: Tribulus terrestris L. Nella medicina tradizionale indiana e cinese, le parti aeree di questa pianta erano utilizzate per le loro proprietà toniche, adattogene e stimolanti sessuali. Nel contesto della depressione, il tribolo è indicato per combattere l’astenia negli uomini e nelle donne (in corsi brevi). Negli uomini, può essere usato per un periodo di tempo più lungo perché la sua azione a livello ormonale aiuta a combattere il calo della libido e ad aumentare le prestazioni sessuali.
Tribulus non è raccomandato per l’uso durante la gravidanza o l’allattamento.
La natura è piena di altre piante che possono essere molto utili nei casi di depressione ed è difficile selezionarne solo cinque. È importante ricordare il ruolo del magnesio e degli omega 3 nella gestione globale del paziente depresso. Infine, è essenziale aggiungere che questo consiglio non può essere evitato quando i disturbi d’ansia e depressivi sono significativi e duraturi.